Conferenze stampa Sanremo: Francesco Gabbani
Scritto da Redazione Radio Bocconi il 12 Febbraio 2025
Francesco Gabbani torna sul palco dell’Ariston con un brano che va oltre la musica: un viaggio introspettivo, una riflessione sulla vita e sul suo equilibrio fatto di luci e ombre. Durante la conferenza stampa, l’artista toscano ha raccontato il suo approccio alla musica, orientato alla ricerca interiore, e ha descritto il Festival di Sanremo come un’occasione non solo per esibirsi, ma per condividere un messaggio di speranza e autodeterminazione.
Il cuore della sua canzone, “Viva la vita”, è proprio l’accettazione della realtà nella sua interezza. Gabbani ha chiarito che non si tratta di un inno alla spensieratezza fine a sé stessa, ma di una consapevolezza maturata attraverso il tempo e l’esperienza. Ha parlato di “profonda leggerezza”, quell’equilibrio in cui luce e tenebra si definiscono a vicenda: senza una, l’altra non esisterebbe.
Tra le immagini che lo ispirano a dire “viva la vita”, l’artista ha citato piccoli momenti quotidiani che per lui hanno un grande valore: l’alba accompagnata dal canto degli uccellini, il sorriso della sua compagna Giulia. Sono dettagli semplici, ma significativi, perché – ha spiegato – l’atteggiamento con cui si affrontano le cose fa la differenza, anche nei momenti più difficili.
Non poteva mancare un ricordo legato alla sua infanzia e alla passione per la musica, nata grazie a suo nonno Sergio. Gabbani ha raccontato di quando, nel 1987, guardava Sanremo con lui, ascoltando “Garibaldi innamorato” di Sergio Caputo. Fu allora che iniziò a sognare il palco dell’Ariston, e ancora oggi, prima di ogni esibizione, ripensa a quel momento, immaginando di ritrovare lo sguardo fiero del nonno oltre le telecamere.
Con il suo tocco di ironia, ha poi scherzato su uno degli aspetti per lui più impegnativi del Festival: le interviste. Ha paragonato il rapporto con i giornalisti a quello di coppia, sottolineando che, come in amore, anche qui bisogna impegnarsi, perché, sebbene da casa possa sembrare che gli artisti si esibiscano tre volte e tornino a casa, in realtà hanno un calendario fitto di impegni.
– Mattia