CHICAGO BLUES NIGHT: L’ANIMA DELLA MUSICA

Scritto da il 8 Dicembre 2019

“Il blues è l’anima della musica, la fonte alla quale si torna sempre ad abbeverarsi, motore e linfa vitale di ogni ispirazione”. É questa la descrizione dello spettacolo di giovedì sera al Blue Note, intitolato “Chicago Blues Night”. Con un menù a tema hamburger e patatine fritte, il tempio jazz milanese si trasforma in un pub blues al centro di Chicago. L’obiettivo è la celebrazione del blues, il genere alle radici della musica moderna, in un viaggio che va da Muddy Waters a Chuck Berry, passando da Little Walter, Junior Wells e B.B. King. Ad accompagnare il pubblico in questo percorso nella storia della Chess Records i cinque artisti della Alex Usai band: Martino Malacrida alla batteria, Michele Monestiroli al sax, Alberto Gurrisi all’organo Hammond, Marcus Tondo all’armonica e lo stesso Alex Usai alle sue due chitarre e voce.

In una sola sera, abbiamo avuto l’onore di ascoltare l’inconfondibile suono di un organo Hammond tra le abili mani di uno degli organisti migliori d’Italia e, al contempo, un’armonica a bocca resa strumento principale di molti brani della track-list. Strumenti ormai finiti nel dimenticatoio a causa di consolle, sintetizzatori e autotune dilaganti tra le nuove generazioni, ma che al Blue Note di Milano trovano sempre il meritato spazio per una serata all’insegna della musica nata tra i campi di cotone.

La Chicago Blues Night ha permesso di esaltare ogni singolo membro della band grazie ai numerosi momenti dedicati ad assoli e virtuosismi all’insegna di pentatoniche minori (per i lettori musicisti). Perché, in fondo, è questo il bello del blues: la metà del concerto è stabilita dalla scaletta, l’altra metà si rinnova di spettacolo in spettacolo, di serata in serata, di assolo in assolo. Il blues è un grido, un lamento e, ora, ditemi se tra voi lettori ci sono degli eretici che seguono una qualche scaletta per lamentarsi. Nel blues bisogna lasciare spazio al compianto di ogni artista e farsi trasportare dalla struttura antifonale (botta e risposta) fino a diventare tutt’uno con la band. La Chicago Blues Night è stato tutto questo. In seconda serata, pensate, si sono intravisti anche sprazzi di balletti tra i tavoli in fondo al locale e…sì, tra quelli c’era anche chi sta scrivendo.

Sperando di tornare a ballare e cantare nel tempio jazz milanese, vi ricordiamo i prossimi appuntamenti:

  • 15 Dicembre – Fabrizio Bosso Spiritual Trio
  • 18 Dicembre – Dennis Reed & GAP
  • 19 Dicembre – Vik and the Doctors of Jive

 

Raffaella Dimastrochicco

Federico Lapolla


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