Autore: Redazione Radio Bocconi
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wLOG è un artista milanese che ha cominciato a fare musica due anni fa. È cresciuto a Milano, anche se la sua casa si trova sulle montagne, a 1.300m di altitudine. Ci dice che abitare in montagna gli dona uno spazio ampio e tranquillo per la sua mente. La sua musica è stata descritta come prog, punk, elettronica, indie e pop, ma lui si rifiuta di rimanere in un solo genere.
Poche settimana fa, abbiamo avuto l’opportunità di andare al suo terzo concerto su un tram e vivere l’esperienza di ascoltare wLOG live, facendogl anchei alcune domande. Prima di iniziare il concerto, wLOG ha parlato tranquillamente con chiunque si avvicinava a lui. E’ stato molto disponibile e non sembrava affatto nervoso per la performance della serata.
Di seguito, il testo dell’intervista.
SERATA 1
NUOVE PROPOSTE
EUGENIO IN VIA DI GIOIA, TSUNAMI – Eliminati subito, ma lo tsunami sta arrivando, questione di tempo!
TECLA, OTTO MARZO – A 16 anni interpreta un testo importantissimo e stupisce tutti. Chapeau.
LEO GASSMAN, VAI BENE COSI – Grazie Leo che ci ricordi di amarci per come siamo.
FADI, DUE NOI – una storia d’amore tra universitari in cui ciascuno di noi si può immedesimare. Fadi uno di noi!
Marco Masini, grande protagonista della scena musicale pop italiana, celebra l’anniversario dei trent’anni di carriera. Inoltre, parteciperà alla settantesima edizione del Festival di Sanremo, che è ormai alle porte. Masini non è di certo nuovo al prestigioso palco: tra le tante partecipazioni, nel 1990 raggiunse la notorietà nazionale vincendo nella sezione “Giovani” della competizione con il brano Disperato e nel 2004 trionfò tra i “Big” con L’uomo volante, ricevendo anche il premio della commissione artistica per il miglior testo e quello assegnato dalla Sala Stampa Radio e TV Private.
Nuovo anno, vecchie abitudini: torna il nostro imperdibile appuntamento con i concerti del Blue Note Milano.
Apriamo il 2020 con uno spettacolo in grande stile che ci riporta indietro di un secolo, nei lontani “Roaring ‘20s”. Si tratta dell’intramontabile quartetto The Manhattan Transfer, pietra miliare della musica jazz internazionale, che prende appunto il suo nome dal romanzo “Manhattan Transfer” di John Dos Passos del 1925.
Tess Masazza = Insopportabilmente donna. Un format vincente che va avanti da anni su Facebook e Youtube e che è appena stato trasportato nel magico mondo del teatro in 4 date: la prima a Roma e poi tre a Milano, tutte sold out in pochissimo tempo.
“Il blues è l’anima della musica, la fonte alla quale si torna sempre ad abbeverarsi, motore e linfa vitale di ogni ispirazione”. É questa la descrizione dello spettacolo di giovedì sera al Blue Note, intitolato “Chicago Blues Night”. Con un menù a tema hamburger e patatine fritte, il tempio jazz milanese si trasforma in un pub blues al centro di Chicago. L’obiettivo è la celebrazione del blues, il genere alle radici della musica moderna, in un viaggio che va da Muddy Waters a Chuck Berry, passando da Little Walter, Junior Wells e B.B. King. Ad accompagnare il pubblico in questo percorso nella storia della Chess Records i cinque artisti della Alex Usai band: Martino Malacrida alla batteria, Michele Monestiroli al sax, Alberto Gurrisi all’organo hammond, Marcus Tondo all’armonica e lo stesso Alex Usai alle sue due chitarre e voce.
Mercoledì 20 Novembre i Magazzini Generali hanno ospitato la tappa italiana del “Caught In The Middle Tour” di Alec Benjamin, cantante pop statunitense classe ’94.
La sera del giovedì 21 novembre siamo stati ai Magazzini Generali in occasione del concerto dei Selton, band brasiliana attiva a Milano ormai da anni, precisamente dal 2008, data di pubblicazione di “Banana à milanesa”, primo album in studio del gruppo, composto interamente da cover in lingua portoghese di brani di Enzo Jannacci e Cochi e Renato.
Uscirà venerdì 22 novembre il nuovo album di inediti di Tiziano Ferro, “Accetto Miracoli”, anticipato dai due singoli, “Buona (Cattiva) Sorte” e la title track, entrambi super-trasmessi in tutte le radio, compresa la nostra Radio Bocconi.
Vorremmo iniziare con la più classica delle domande: chi è Pacifico? E da dove viene questo soprannome?
P: Ah, partiamo proprio da lì (ride). Pacifico è il nome d’arte di Gino De Crescenzo, che poi in realtà Gino sta per Luigi e quindi un nome preciso non è mai stato pronunciato. Quando sei piccolo e, soprattutto, se sei meridionale, tra gli abbreviativi di Luigi c’è tutta una scelta tra Gigi e Gino e alla fine sono uscito come Gino. Io ho cominciato molto tardi: ho fatto sempre il musicista e ho sempre suonato, però come artista mi sono svegliato quasi a 40 anni. Di botto ho cominciato a scrivere testi, cosa che non avevo mai fatto prima, ed ho cercato uno pseudonimo perché “L. De Crescenzo” veniva scambiato per Luciano De Crescenzo, che è mancato anche da poco; inoltre conoscevo già dei discografici, avevo già un’età e non mi avrebbero preso sul serio. Quindi ho fatto dei provini a nome “Pacifico” ed avendo la voce all’epoca molto giovanile e da ragazzino, ciò suscitava interesse nei miei lavori, venendosi a creare una sorta di mio alter ego. Inoltre l’ho scelto perché sono così all’esterno, poi dentro è un disastro (tutti ridono).