Radio Bocconi x MMW 2024
Scritto da Redazione Radio Bocconi il 21 Novembre 2024
Lo scorso 18 novembre abbiamo avuto il piacere di ospitare un evento ufficiale Milano Music Week ai nostri microfoni. Insieme ai nostri ospiti, il docente Andrea Ordanini ha condotto una discussione vivace ed arricchente relativa ad Il nuovo panorama del talent scouting in Italia e come si è evoluto il ruolo dell’A&R. Inoltre, tutti gli ospiti in sala hanno partecipato attivamente con domande e considerazioni rendendo la conversazione ancora più puntuale. Qui di seguito riassumiamo i punti focali su cui ci siamo concentrati e che potranno essere origine di ulteriori riflessioni future.
Negli ultimi anni, il mondo della musica ha subito un’evoluzione radicale. Il modo in cui gli artisti vengono scoperti e promossi è profondamente cambiato, e il ruolo dell’A&R (Artist and Repertoire) è stato al centro di questa trasformazione. Quali sono, dunque, le nuove sfide che gli A&R affrontano oggi in Italia?
L’evoluzione del ruolo dell’A&R: da analogico a digitale
Il lavoro degli A&R è sempre stato quello di scoprire nuovi talenti e supportarli nello sviluppo artistico. Tuttavia, il modo in cui questo avviene è cambiato drasticamente. In passato, lo scouting era un processo analogico: gli A&R si recavano a concerti live, raccoglievano numeri di telefono trovati su volantini e parlavano con le famiglie degli artisti per scrutare il loro potenziale. Oggi, invece, il primo segnale che un A&R cerca è spesso già visibile online sulle loro pagine social, attraverso brani che iniziano a pubblicare su piattaforme come Spotify o video che diventano virali su TikTok.
Secondo Giuseppe Barone, A&R and Promotion Manager di Carosello Records, il cambiamento più evidente è l’accesso immediato a una quantità enorme di contenuti. Barone racconta come la ricerca attiva, attraverso festival e playlist digitali, si combini con una ricerca passiva, dove progetti vengono proposti dai manager o dagli studi di registrazione. Nonostante la digitalizzazione, alcune etichette indipendenti come Carosello continuano a scavare più a fondo rispetto alle grandi multinazionali, mantenendo un approccio più “romantico” e dedicato.
La sfida dell’attenzione e la competizione nei social media
Eugenia Borgonovo, A&R Manager di Sugar Music, rappresentante della Gen Z all’interno del settore, sottolinea un altro aspetto cruciale: la competizione per l’attenzione. In un mondo in cui gli utenti possono “skippare” un brano su Spotify dopo appena 20 secondi, la vera sfida non è tanto farsi notare, quanto lasciare un segno. Borgonovo afferma che il ruolo degli A&R è diventato ancora più competitivo, poiché ogni giorno vengono pubblicati migliaia di nuovi brani, e molti di questi hanno già attirato l’interesse di altri A&R prima ancora che si sviluppino pienamente. Questa saturazione del mercato ha portato a un fenomeno che alcuni chiamano “overlaunching”: l’uscita massiccia di nuove produzioni che rende lo scouting tradizionale meno efficace a breve termine. Borgonovo ricorda anche l’importanza di distinguere tra l’esistenza di un progetto musicale e la sua capacità di lasciare un’impronta duratura.
Dalla fanbase al valore a lungo termine
Gabriele Minelli, A&R Manager di Island Records e Universal Music, sottolinea che oggi non è sufficiente scoprire un artista di talento; è fondamentale che l’artista abbia già una fanbase consolidata o che stia costruendo un seguito significativo. Nell’ambito dell’urban, ad esempio, il valore di un artista è spesso misurato dalla sua posizione nella rete esistente di collaborazioni e featuring. Minelli spiega che è essenziale distinguere tra il lavoro di posizionamento sul mercato e quello di crescita dell’artista: non tutti i progetti sono uguali, e ogni artista deve essere trattato in modo specifico per valorizzarne il potenziale. Tuttavia, l’obiettivo finale non è solo quello di ottenere un successo commerciale a breve termine, ma di costruire progetti che abbiano un valore culturale e artistico duraturo. “Vince chi sbaglia meno,” afferma Minelli, indicando quanto sia complesso e rischioso il processo di scouting in un mercato così dinamico.
L’impatto dei dati e la democratizzazione della musica
La disponibilità di dati è una delle più grandi novità degli ultimi anni. Oggi, gli A&R hanno accesso a metriche dettagliate che possono aiutare a comprendere cosa piace al pubblico e quali artisti stanno guadagnando trazione. Ma questo accesso massiccio ai dati porta anche nuove sfide: come interpretare un mare di informazioni senza perdere di vista l’elemento umano e artistico del processo?
Come spiega Andrea Ordanini, esperto accademico del settore, la democratizzazione dello streaming ha abbattuto i costi di consumo, portando il costo di un “acquisto sbagliato” vicino allo zero. Questo ha reso l’ascolto più frammentato e l’attenzione degli utenti più breve, costringendo gli A&R a ideare strategie sempre più creative per attirare l’interesse e costruire una relazione duratura con gli ascoltatori.
Cosa abbiamo imparato da questo panel? Il panorama del talent scouting in Italia è in costante mutamento.
Gli A&R devono destreggiarsi tra l’abbondanza di dati, le dinamiche dei social media e la necessità di trovare progetti che non solo abbiano successo, ma che lascino un impatto duraturo. Mentre le etichette indipendenti cercano di mantenere un approccio più artigianale e appassionato, le grandi etichette integrano strategie di dati e tendenze globali. Se da un lato la tecnologia ha democratizzato la musica, dall’altro ha reso la competizione più agguerrita e il ruolo degli A&R più essenziale che mai.
Il futuro del talent scouting dipenderà dall’equilibrio tra approccio umano, fiuto per il talento e utilizzo dei dati: chi sarà abbastanza agile da vincere questa sfida?
Selene